mercoledì 26 gennaio 2011

Sguardi cittadini

Una donna che cammina, i capelli biondi, gli occhi verdi, il seno prosperoso, ma nascosto. Gonna inguinale senza leggings in pieno inverno. Il freddo percepito dai passanti anche per lei, nonostante riscaldati dall'eccitazione momentanea.


Uomini di entrambi i sessi che camminano verso direzioni quasi ignote per chi li sta ad osservare, ben conosciute, a quanto pare, per loro che hanno un passo deciso. Sembrano non vedere nulla se non una linea disegnata nella loro mente che ne delinea il percorso da seguire, come ogni mattina, come ogni giorno della lunga settimana lavorativa.


Auto e metallo che navigano in un mare di catrame caldo e puzzolente delimitate da confini non immaginari, ma ben definiti da una sostanza chimica di apparente colore bianco chiamata "vernice".


Palazzi alti fino al cielo cupo, a volte, nel tentativo, pare, di respirare un po' di ossigeno purificato dagli scarichi di mezzi che non hanno nulla a che fare con la natura del mondo sul quale essi pretendono di coesistere con i loro creatori, che ormai non ne possono più fare a meno, come degli adolescenti che hanno appena scoperto il sesso o i pompini.


Il tutto condito da dei rettangoli di carta elaborata e colorata, con colori particolari, e stampati da pochi uffici sparsi nel mondo detto civile. Uomini che cercano di appropriarsi di questa carta e disposti a compiere qualunque azione.


Carta che non brucia se convertita in impulsi elettrici, ritenuti di maggior valore della carta stessa, anche se scritta con del vero inchiostro.

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