mercoledì 16 novembre 2011

Monti al Governo


Berlusconi si è dimesso, Napolitano ha scelto Monti e il nuovo Governo ha giurato al Quirinale. L'Italia è stata protagonista di un'ottima prova. Ha dato una risposta immediata e certa ai mercati e al mondo.

Applausi.

Ogni italiano dovrebbe essere fiero di una risposta così celere ed adeguata, ma allo stesso tempo dovremmo imparare a comportarci sempre come in questa anomala settimana politica. Nei Ministeri ci vorrebbero più tecnici e meno politici. In parlamento persone più interessate al bene comune e non ai propri interessi personali.

Ma la realtà è diversa ed è inutile continuare a lamentarsi. Infatti, Monti non ha iniziato il suo mandato con un elenco di errori compiuti nelle precedenti legislazioni, ma ha iniziato subito con proposte e parlando del futuro.

Monti sarà un uomo critico per il futuro del nostro paese, della nostra economia e delle nostre vite. Saranno anni di sacrifici, ma anche anni di consapevolezza.

Chi non vuole Monti come Presidente del Consiglio è perché teme le drastiche misure che prenderà. Ma l'Italia va salvata e a tutti tocca far del proprio.

Buon lavoro Prof. Monti!

mercoledì 9 novembre 2011

Berlusconi annuncia le dimissioni

Ieri sera è arrivata la notizia tanto attesa dopo undici mesi di agonia politica ed economica: l'annuncio di Berlusconi dell'intenzione di dimettersi.

Berlusconi annuncia, ma non si dimette. Da la sua parola che dopo il patto di stabilità lascerà il suo posto di Presidente del Consiglio. Usa una promessa, ma i mercati non gli credono. Sarà perché l'ultima persona a cui Berlusconi ha promesso qualcosa fu Gheddafi?

Sta di fatto che oggi le borse hanno fatto un'altalena pericolosa per l'economia italiana, mentre Berlusconi ha già iniziato la sua campagna elettorale con la scusa di annunciare in televisione le sue dimissioni, infatti ha già iniziato a parlare di Alfano come suo successore.

I mercati, quando Ferrara annunciò le dimissioni di Berlusconi, risposero bene lunedì mattina. Il problema, che ha anche compreso Napolitano, è che i mercati non credono alle parole di Berlusconi. Per questo motivo il Presidente della Repubblica ha assicurato di velocizzare i tempi per l'approvazione del patto di stabilità, per poi partire con le consultazioni per un nuovo Governo.

Vedremo come andrà a finire.

mercoledì 2 novembre 2011

Teniamoci stretta questa sedia

Sia mai che in Italia qualcuno si lasci sfuggire la propria comoda seggiolina.

I politici nostrani passano la loro vita legislativa nel tentativo di mantenere salda la propria poltrona in Parlamento o in qualunque altra posizione di rilievo tra ministeri e Governo. Il problema dei nostri politici è che la poltrona non la tengono per occuparla, ma solo per lo stipendio.

Che sorpresa!

Si perché, considerando che leggi (quelle poche che ancora approvano) vengono decise e discusse in commissione e considerando che ormai ai discorsi del premier partecipano solo i suoi del partito. Qual è il risultato? Poltrone occupate spiritualmente.

Ma la cosa che più stupisce e fa incazzare è l'arroganza con cui i politici italiani non vogliono lasciare il proprio posto, magari a persone con idee più costruttive e con la voglia di cambiare. Sia mai perdere la preziosa poltrona. 


Il tempo passa e Roma si popola di finti buonisti con il solo scopo di percepire un lauto stipendio denso di privilegi ingiustificati.

L'Italia va a rotoli, siamo vicini al 7% di interesse dei titoli di Stato (la soglia del non ritorno imposta dal Sole 24 Ore, se si raggiunge la Grecia ci accoglie a braccia aperte nella sua isola di fallimento), ma il Governo continua a non far nulla.

Il Governo potrebbe:

- dimettersi, ma non lo fa' perché così lascerebbe strada ai pericolosi comunisti;
- attuare misure correttive e tempestive (ascoltando la BCE), non ne parliamo altrimenti rischiamo di dover tagliare gli stipendi anche ai politici;
- attuare una seria manovra, che non tagli solamente, ma che contribuisca a rilanciare il paese partendo dai giovani, sbagliato perché i giovani sono tutti comunisti.

Insomma, la situazione è quella che è. Meglio pensare a chi invitare a Villa Certosa o a come prendere in giro gli Italiani,

Per fortuna che Napolitano si sta svegliando dal letargo.

giovedì 22 settembre 2011

Che Spolitica!

Ormai in Italia si ha perso la testa. La politica parla di prostitute di delinquenti, le manovre sono tutte di facciata e noi italiani siamo obbligati a rimanere zitti a guardare.

La Spolitica italiana non pensa più al cittadino, ma pensa solo a se stessa, a come fuggire dai magistrati e a come aumentarsi gli stipendi (o non tagliarseli).

Insomma, non ci resta che emigrare in uno stato civile. Così quando non ci sarà più nessuno a pagare le tasse e lo stato tracollerà, anche loro capiranno quanto i cittadini (e non i sudditi) siano importanti.

mercoledì 20 luglio 2011

La politica trema e Spider Truman parla

Oggi in Parlamento si deciderà dell'arresti di Papa e anche del caso Penati, insomma sia a destra che a sinistra i politici hanno le mani in affari poco chiari. Già il fatto che la Lega si sia rifiutata di votare a favore per il decreto sui rifiuti (interessante gioco di parole) lascia un presagio di possibili accordi. Del tipo, noi non discutiamo questa legge e tu non ci arresti Papa.

In ogni caso, lasciando perdere la schifezza della politica italiana, anche all'estero non se la cavano bene. Infatti, Cameron in questo momento sta parlando davanti alla camera per spiegare i suoi rapporti con l'ex portavoce, coinvolto nello scandalo Murdoch. Un bel problema, però almeno ha la dignità di spiegarsi, cosa che in Italia non sarebbe mai successa.

In ogni caso, SpiderTruman oggi si mostra in un video su youtube. Promette di svelare i segreti di molti politici. Bisogna capire quanto di vero ci sia dietro e perché non ci siano segreti di Berlusconi da rivelare, che si sia già detto tutto?


Seguimi anche su....

...mozziethewriter.com!

lunedì 16 maggio 2011

La politica cambia inesorabilmente

I risultati delle votazioni amministrative, e in particolare di quelle comunali, indicano come gli elettori puniscono i politici che si fanno i propri interesse e non quelli dei cittadini.


Berlusconi sta prendendo una di quelle batoste storiche. Lui stesso aveva affermato che la vittoria a Milano sarebbe stata decisiva per la prosecuzione del suo mandato. Moratti a meno 6, ciò significa che Berlusconi si deve dimettere?


La logica suggerisce di si, ma la politica italiana?

mercoledì 4 maggio 2011

La politica ha traviato questo blog oltre che l'Italia, ma io dico BASTA!

Questo blog era nato, dopo quasi un anno di silenzio, con l'intento di raccontare quello che mi passava per la mente, di parlare di scrittura (anche se poi di fatto scrivo di scrittura) e di scrittori. Tutto era iniziato con ottimi intenti, ma ben presto mi sono fatto travisare dalla politica.


Si, la politica. "L'uomo è per natura un animale politico", diceva Aristotele. La politica, la polis cioè la città. La politica cioè l'azione di governare o di opporsi ai governatori attraverso idee, proposte e iniziative. Ma in Italia la politica è solo un polverone di parole buttate a caso dentro un microfono e risputate verso le masse da piccoli altoparlanti installati in televisori, ormai sempre più piatti.


Questo blog si è fatto fregare. Se l'è fatto mettere in tasca dalla politica, come si dice nelle zone toscane. Insomma, basta parlare di politica!


Ho dovuto dare un taglio netto con tutto ciò che mi turba, perché la politica italiana non può non turbare. Ma da oggi non turberò più questo blog, nato sulle ceneri del mio blog migliore: Tanto per Scrivere.


Chiudo con una citazione del grande maestro Delillo che il 19 Maggio sarà a Roma.

"Sono i desideri su vasta scala a fare la storia".

lunedì 25 aprile 2011

Referendum Nazionale del 12 e 13 Giugno 2011

Non mancate al Referendum Nazionale del 12 e 13 Giugno 2011.


E ricordate bastano 4 SI per dire 4 NO!




mercoledì 6 aprile 2011

Ultima fermata

Sul tram
eravamo
in tre:


Io,
una donna
e un cinese coi baffi.

lunedì 28 marzo 2011

La beffa dei tagli mancati...

In tempo di crisi dove in tutti settori ci sono dei tagli, la politica pensa bene di annullare i tagli a se stesse. Cioè gli stipendi pagati dallo stato a certi soggetti politici sono stati aumentati.

giovedì 24 marzo 2011

Fa ridere dove in Italia si trovano i soldi per finanziare la cultura

La cultura è alla base di ogni democrazia e deve essere tutelata in ogni modo e con ogni forma per poter garantire una libertà di pensiero adeguata. La cultura permette a ognuno di formare le proprie opinioni personali, dando strumenti di apprendimento e di pensiero.


La cultura è da sempre finanziata in parte dallo Stato, anche se con il Governo Berlusconi e con l'alibi della crisi si voleva togliere soldi al sapere comune. Un attentato alla democrazia che si stava per tradurre in realtà. Perché se la cultura viene totalmente finanziata dai privati si finisce per avere propaganda e non libera espressione del pensiero.


Il Governo ha ben pensato di trovare questi soldi, per altro tolti al FUS con la finanziaria, aumentando di 1 o 2 centesimi l'accisa sul prezzo dei carburanti. In sostanza, hanno fatto un'azione che serve solamente ad alimentare la crisi già in atto, perché l'aumento della benzina in un periodo come questo, con disordini nei paesi produttori, e come suicidarsi, economicamente parlando.


Il Governo dei fatti, anziché trovare i soldi riducendo degli sprechi evidenti, come ad esempio riducendo le 75.000 auto blu in dotazione ai soggetti più svariati nel jetset italiano e ovviamente pagate dalla Stato (cioè da noi) oppure riducendo lo stipendio dei parlamentari (sia mai che morissero di fame) oppure che riducessero qualche beneficio sempre ai parlamentari (come il barbiere del Parlamento o le note spese), ha preferito aggravare sulle spalle degli italiani il costo della cultura.


In pratica anche la cultura si trasforma in qualcosa di privato, come se ogni italiano fosse obbligato a pagarsi una scuola o un'università privata se volesse fruire della formazione necessaria. Il Governo Berlusconi continua a favorire chi ha il reddito alto e con quest'ultima azione favorisce il crescere delle opinioni che definiscono la cultura come qualcosa di inutile.


In pratica, Berlusconi è riuscito a cogliere due piccioni con una fava. Il problema che i benefici non sono a favore degli italia o dell'Italia, ma a favore di se stesso e della sua cerchia di conoscenti.

mercoledì 23 marzo 2011

martedì 22 marzo 2011

Che figura che l'Europa sta facendo...

Se la missione Odyssey Dawn sembrava partita in pompa magna, tutti d'accordo per risolvere la questione libica, si è presto trasformata in una questione di controllo politico della leadership.


Gli USA vorrebbero consegnare il potere alla NATO, ma la Francia ribadisce di volerlo. Alcuni paesi si tirano indietro e l'Italia fa i capricci rifiutando di dare le basi se la NATO non controlla la missione. Insomma, nessuno si fida di nessuno perché tutti temono di non ottenere il giusto potere sulla Libia. 


Come sempre gli interessi economici sono più importanti sia della vita delle persone e sia della sicurezza del continente europeo, in serio pericolo se l'operazione dovesse fallire.


English Version

lunedì 21 marzo 2011

Siamo in Guerra?

Oggi è il terzo giorno dell'operazione "Odyssey Dawn" iniziata sabato con un attacco da parte dei caccia francesi contro l'esercito di Gheddafi. L'Italia è scesa in campo prima con le basi e all'alba con i primi tornado, che hanno contribuito all'abbattimento delle forze contraeree di Gheddafi.


Napolitano continua a sostenere che non siamo in guerra, che stiamo agendo per conto dell'Onu. Ma qual è la differenza?


Per dirla tutta, noi siamo in guerra. I fatti parlano chiaro, solo che in un periodo già difficile per la crisi e per quel che è successo in Giappone, pare che i nostri politici vogliano tenerci buoni. Ma è giusto? Penso che la verità debba essere comunicata sempre, in ogni caso.



martedì 15 marzo 2011

Le pessime amicizie di Berlusconi

In questi giorni i rivoluzionari libici stanno perdendo potere e il primato in alcune città precedentemente conquistate. L'esercito di Gheddafi sta avanzando e sta tentando di riportare il comando completo del paese nelle mani del raìs.


Fino a due mesi fa', Berlusconi non perdeva occasione nel sfoggiare la sua amicizia sincera e profonda con Gheddafi, invitandolo più volte a Roma e nelle sue ville. Ma ora, con la situazione aggravata, non rilascia alcuna dichiarazione nella quale ammetta il suo errore o parli direttamente del dittatore libico.


Berlusconi ha sbagliato nel formalizzare un'amicizia e nel renderla così pubblica con un soggetto al capo di uno stato instabile come la Libia. Gli accordi commerciali sono state delle azioni di politica estera molto intelligente, perché hanno portato dei benefici al nostro paese in termini di prezzi agevolati e rapporti economici forti, ma il rapporto con Gheddafi doveva fermarsi a questo: un semplice rapporto diplomatico.


Ora, Gheddafi accusa l'Italia di averlo tradito e non vede l'ora di allearsi con AlQaeda con l'obiettivo di attaccare l'Europa, e in primo luogo l'Italia, con una guerra santa. Se Berlusconi avesse calcolato meglio i rischi che ne sarebbero potuti derivare da una tale amicizia, forse non ci troveremmo in questa situazione spiacevole.


Dobbiamo solo sperare che l'Europa e l'Onu ci aiutino a proteggerci dagli eventuali attacchi militari e che, soprattutto, decidano al più presto come affrontare la situazione: se rimanere a guardare o se aiutare i ribelli.


English Version

martedì 22 febbraio 2011

With or without you: always with you!

With or without you: always with you!


L'amore passa attraverso
quelle sensazioni di brivido
che salgono per lo stomaco
entrano nel cuore
e vengono spinte per tutto il corpo.


Le gambe tremano
e la bocca si fa pesante,
le parole faticano ad uscire
e tu, stupido,
dici un ti amo
talmente sottovoce
che lei nemmeno lo sente,
lei lo può solo capire
dai tuoi occhi lucidi e 
densi di AMORE.

lunedì 21 febbraio 2011

Che dolore per l'economia italiana se la Libia cadrà in mano al popolo

L'economia italiana dovrà temere se la Libia dovesse cadere in mano del popolo, perché gli accordi fatti tra Berlusconi e il dittatore Gheddafi sono molti e hanno spinta altrettante aziende nell'approfittare dei buoni rapporti tra capi di stato per investire in un mercato emergente.


L'instabilità di questi giorni ha fatto affondare piazza Affari e una guerra civile potrebbe portare tante ripercussioni sulla nostra economia, tanto da rendere difficoltosa la ripresa tanto enunciata e acclamata dal Governo Berlusconi. 


Sarebbe proprio una beffa se l'amico di Berlusconi, Gheddafi, fosse l'artefice della fine del Governo.

mercoledì 9 febbraio 2011

La figura internazionale di un Italia ormai troppo di Berlusconi

"I think Berlusconi is in a position to move beyond the Ruby scandal media-wise, but I'm not sure if he can move beyond it in the courts" ("Penso che Berlusconi sia in grado di andare oltre allo scandalo mediatico di Ruby, ma non sono sicuro riesca a superare un tribunale").



Con questa dichiarazione di Italo Bocchino, l'Italia e Berlusconi sono apparsi oggi su TIME Online nella sezione Quotes of the day. 


Tutto ciò sintetizza quello che nel mondo dicono dell'Italia, ovvero un paese in balia di un Presidente del Consiglio che può permettersi di fare qualunque cosa senza alcuna conseguenza, lo stesso comportamento che tiene Gheddafi.


In ogni caso, si spera che il Tribunale di Milano riesca a fare vera giustizia, perché non è possibile essere governati da una persona con dei processi penali pendenti.

martedì 8 febbraio 2011

Eyes Wide Shut: analisi critica

Per una corretta analisi critica bisogna partire dal titolo: "Eyes Wide Shut". Letteralmente significa "occhi ampi e chiusi", ciò ci può far pensare che se questi occhi ampi, quindi che permettono di vedere il mondo in tutti i suoi particolari e che potrebbero permettere anche di trasparire e vedere cosa c'è all'interno di questi occhi (la sincerità di una persona), sono di fatto chiusi, ovvero non vi è permesso vedere attraverso questi ne verso il mondo, ne verso la persona. Il tutto trova conferma nella prima scena, dove Harford (Tom Cruise) risponde a sua moglie (Nicole Kidman) che sta benissimo come si è vestita e pettinata solo che lui non la guarda, ma la vede attraverso uno specchio, posto di fronte a lui. Ciò sta a testimoniare che non vuole far trasparire la verità dai suoi occhi e non la vuole nemmeno vedere, questa verità, per cui filtra la sua vista verso il mondo tramite un mezzo: lo specchio.


Il significato del film ruota attorno al modo di vedere e di farsi vedere. La società moderna è caratterizzata da una serie di comportamenti di convenienza che servono per mantenere un giusto distacco dalla vita pubblica a quella privata e questo avviene in particolare per le persone facoltose e con molto da perdere. 


Nel film Harford è un medico conosciuto a New York che vorrebbe entrare a far parte dell'alta società, ma nonostante i guadagni elevati in quanto medico e le amicizie importanti, lui non è parte, lui è solo un servo dei loro componenti come lo è il pianista Nick Nightingale, suo ex compagno di università. Harford cerca di difendere la sua posizione sociale continuando a mostrare imperterrito il tesserino da medico a chiunque proponesse dei dubbi sulla sua identità. Tale tesserino è una sorta di riconoscitore sociale, un lasciapassare per i salotti per bene dove lui vorrebbe entrarci non come servitore, ma come ospite. Il fatto che Harford non è parte dell'alta società lo si può anche evincere dal reale scopo dell'invito alla festa (inizio del film) ricevuto da  Victor Ziegler, che in realtà lo vuole nella sua casa per risolvere problemi "particolari", come il rischio overdose della ragazza in casa sua.


Le apparenze e false verità sono di scena continuamente nel film. Uno dei pochi punti nel quale si assiste ad una conversazione sincera è quando Harford e sua moglie Alice fumano della marjuana, in quel momento parlano sinceramente. In realtà all'inizio lei cerca di estorcere i pensieri di Harford convinta e sicura che volesse "scopare" le due ragazze incontrate alla festa, e così sarebbe accaduto se Ziegler non l'avesse chiamato a risolvere il suo problema. In seguito, sarà Alice stessa a confidare un suo pensiero avuto qualche anno prima: un tradimento in sogno con un capitano della marina. Quel gesto di sincerità sconvolge gli equilibri della stabilità conferita dalle apparenze e dalle menzogne. Harford si sente disorientato e non sa come reagire alla realtà delle cose.


La stessa sera viene chiamato perché un suo paziente è venuto a mancare e giunto nella casa di costui, la figlia gli fa una vera e propria dichiarazione d'amore. Questo è un altro segnale delle apparenze, ovvero delle menzogne raccontate per alimentare le apparenze stesse. Harford sconvolto per l'ennesima prova di sincerità si trova a vagare per le strade di New York. 


Da notare che dei ragazzi in gruppo lo incontrato e lo spintonano insultandolo, in quel momento Harford si sente parte dell'alta società a tutti gli effetti, poiché i ragazzi lo trattano come se fosse una persona fuori posto, un ricco in mezzo al marciapiede in piena notte e una persona da derubare e prendere in giro.


L'incontro con Dominio, una prostituta che lo adesca, è la conclusione della prima parte della trama. Lui entra in casa sua e si rifiuta di fare del sesso con lei, o meglio cambia idea quando la moglie gli telefona. Lui decide di averla, forse, perdonata e di ritornare a casa. Quando esce si ritrova di fronte al locale nel quale Nick Nightingale gli aveva detto che suonava. Lui entra e lo trova, si salutano e Nick gli racconta che entro poco tempo verrà contattato da delle persone che organizzano delle feste molto particolari con donne bellissime, per entrare serve però una parlo d'ordine, che quella sera sarà: "Fidelio".


La svolta del racconto avviene all'interno di quel locale, nel quale Harford non entrerà mai più. Lui decide di andare a questa festa in taxi. Prima però deve acquistare una maschera, strumento necessario per la festa, e si reca da Arcobaleno negozio di un suo amico, solo che ora ci lavora un'altra persona (di questo parlerò più avanti).


Harford giunto in taxi alla villa usa la parola d'ordine e riesce ad entrare. Nella casa assiste ad un rito di iniziazione nel quale tutti sono mascherati da maschere che lasciano visibili solo gli occhi e nel quale delle donne seguono un particolare rituale. Al termine della cerimonia ogni donna prende un uomo e se lo porta via, lui viene preso da una con i capelli rossi. Prima di questo fatto bisogna puntualizzare che una persona mascherata guarderà dritto negli occhi Harford, questa persona si capirà che è Ziegler. In sostanza, lo sguardo inteso sta a significare che gli occhi sono il diretto contatto con la persona reale e che Ziegler è riuscito a capire chi si celava dietro la maschera.


La donna che ha prelevato Harford cerca di avvertirlo e lo invita a fuggire, lui si rifiuta e dopo aver attraversato la villa e visto persone che facevano sesso e varie orge, tutte senza passione, svolgevano il semplice compito di fare sesso, accade che Harford viene portato nella sala principale dove gli viene detto di togliersi la maschera.


Le maschere in quella casa sono il mezzo che permette a tutte le persone di essere se stessi. In sostanza, la casa è popolata da ricchi e persone influenti dell'alta società newyorkese che stanno compiendo degli atti anti morali mostrando chi loro stessi veramente sono. Per essere totalmente sinceri con il mondo si servono delle maschere che permettono solo di vedere gli occhi, questo perché gli occhi rappresentano il contatto diretto con l'interiorità di una persona e il suo vero essere. Il fatto di coprire la faccia permette a queste persone di dissociare gli avvenimenti dalla loro identità sociale, ovvero di compiere degli atti in qualità di persone pure senza alcun nome e cognome, altrimenti sarebbero costretti a mentire per salvare le apparenze della società per bene. La maschera è lo strumento di sincerità in grado di liberale il vero essere di una persona, che non ha paura di mostrarsi com'è veramente, poiché nessuno potrà mai ricondurre le azioni alla sua identità. La maschera è il sostituto della loro faccia, se nella società reale loro usano la loro faccia per apparire al mondo e per compiere le loro azioni, in quel luogo, dove sono veramente loro stessi, la loro faccia è superflua e li condurrebbe solamente a mentire anche in quella occasione per salvare le preziose apparenze.


Da quando Harford viene cacciato dalla casa vive nella paura e nella vendetta, poiché viene messa in scena una sorta di sacrificio di una donna per la sua salvezza e viene continuamente perseguitato dagli incubi di sua moglie che lo tradisce in sogno. Harford torna a casa in silenzio.


Il giorno successivo va alla ricerca del pianista, solo che scopre che è ha lasciato New York forzatamente e scopre che la ragazza che l'ha salvato dalla casa è morta di overdose. Harford passa da momenti di paura e ansia per ciò che è avvenuto la sera prima a momenti di voglia di vendetta in cui tenta di tradire in ogni modo sua moglie. A differenza della sera prima, quella notte non riesce a trovare nessuna occasione per poter tradire la moglie.


Il film giunge al termine con un incontro tra Harford e Ziegler, voluto da quest'ultimo. Ziegler racconta a Harford che anche lui c'era alla festa e spiega che è stata tutta una messa in scena, inoltre fa capire al protagonista che non potrà mai fare parte dell'alta società perché lui è solo un servo di loro e non è degno di farne parte. Dopo questo incontro, nel quale Harford va in crisi, in apparenza per ciò che è accaduto nella villa e per le preoccupazioni che le minacce ricevute erano vere, ma in realtà va in crisi perché ha capito che nonostante tutti gli sforzi fatti nella sua vita non potrà mai far parte dell'alta società. Non gli basta avere una bella casa, simile a quella di Ziegler, una tata e una moglie bellissima, e probabilmente una ex prostituta anche lei. Quando torna a casa piange e racconta la storia alla moglie, che conclude dicendo: "Dobbiamo fare assolutamente sesso". Questa dichiarazione testimonia come nella società i successi servano esclusivamente per ottenere dei favori sessuali e come il rapporto tra loro due resista solo per quel motivo, visto che non sembra abbiano molte cose in comune, nemmeno argomenti di cui poter parlare.


Il secondo sogno di Alice, dove lei ride nel sonno e racconta di aver sognato di fare sesso non sa con quanti uomini, sembra una sorta di confessione a Harford e al mondo della realtà che li caratterizza. Lei non riesce per tutto il film a trovare lavoro, lei afferma di aver lavorato in una galleria d'arte, ma quando le chiedono qualcosa sull'arte risponde in modo approssimativo e non appassionato. Lei, probabilmente, non ha alcun titolo di studio rilevante e è facile che sia stata una donna di facili costumi e che Harford l'abbia scelta come moglie per imitare il comportamento delle persone d'alta società e per sentirsi parte di questa società mostrando la sua donna come un trofeo.


La figura della donna per tutto il film è vista come un mero oggetto, come una cosa che appartiene al suo uomo e da usare per i propri piaceri. Harford quasi lo confessa ad Alice nella discussione, quando entrambi stanno fumando marjuana. Questo viene confermato da tutte le donne che Harford incontra, tutte sono degli oggetti con il quale lui deve decidere se farci sesso o come usarle. Anche l'amica barista del pianista viene usata da lui per i suoi scopi.


Il racconto si ambienta durante il periodo natalizio, periodo considerato ipocrita poiché si mettono in scena comportamenti di solidarietà obbligati dal momento e dalle circostanze. Dopo che Harford ha confessato alla moglie della festa, loro accompagnano al figlia a comprare dei regali e ogni volta che lei è vicina a loro i genitori si comportano come se nulla fosse e appaiono felici, appena lei si allontana loro tornano cupi a discutere sugli avvenimenti passati.


Infine, le ultime due scene da analizzare riguardano il locale Arcobaleno. La notte in cui Harford entra per noleggiare il vestito e la maschera il nuovo proprietario lo serve solamente in cambio di denaro. Mentre sceglie i vestiti e la maschera, il sig. Milich continua a trattare i suoi prodotti come oggetti preziosi e da non perdere. Prima di pagare il sig. Milich scopre che la figlia sta facendo sesso con due uomini, si arrabbia e minaccia di chiamare la polizia. Il giorno dopo, quando Harford torna a consegnare i vestiti, la figlia esce dal retro con i due uomini e il sig. Milich li saluta e li ringrazia. Harford stupito chiede come mai avesse cambiato idea e il negoziante risponde in sostanza che con i soldi le idee possono cambiare e inoltre offre sua figlia come servizio aggiuntivo del negozio. Queste due scene dimostrano come nella società attuale con i soldi si possa ottenere tutto, anche soddisfare i desideri più nascosti o vietatati, si può anche vendere propria figlia.


Il film si basa sul gioco delle apparenze e della necessita di essere parte dell'alta società per un medico che in realtà mai ne potrà far parte. Questo rappresenta il comportamento disperato di molte persone che cercano di imitare chi fa parte della società ricca nel disperato tentativo di entrarne a far parte. Inoltre, critica la società spinta dai soldi e dalle ipocrisie, con il solo intento di ottenere la soddisfazione dei desideri più segreti pensando che i soldi si può ottenere tutto, perché sono tutti oggetti acquistabili.

lunedì 7 febbraio 2011

Il finto federalismo all'Italiana

Berlusconi ha promesso alla Lega di approvare il federalismo entro l'anno, altrimenti si sarebbe andati al voto. Il risultato è stato una bocciatura in commissione e un decreto legge, molto criticato anche da Napolitano, che voleva aggirare il corretto iter istituzionale.


Ma di che federalismo si tratta? 


In realtà ciò che si voleva approvare non era altro che un finto federalismo, una riforma che aveva il nome di qualcosa che in realtà non sarà. Perché se il federalismo lascia alle amministrazioni locali il potere di gestire una parte del gettito fiscale, in primis quello sugli immobili, la riforma italiana non permette questo. Anzi sarà ancora lo stato a stabilire le percentuali di tassazione che rimarranno ai comuni, come avviene ora senza federalismo.


Per saperne di più.

venerdì 4 febbraio 2011

Io Gheddafi non lo voglio!

Le crisi in nord Africa stanno esplodendo a catena, prima in Tunisia, poi in Egitto e in questi momenti si sta muovendo qualcosa anche in Algeria.


A noi italiani è stato detto che i rischi maggiori sono il prezzo del petrolio, che potrebbe salire a livelli stratosferici, e gli immigrati, che potrebbero aumentare. Ma nessuno ha ancora avanzato l'ipotesi che scoppi una rivoluzione anche in Libia, lo stato di Gheddafi.


La mia domanda è: ma se Gheddafi dovesse scappare dalla Libia dove se ne andrebbe?


La risposta sembra scontata e inquietante: in Italia.


Si, perché i rapporti privilegiati e amichevoli di Berlusconi, attuale presidente del consiglio italiano, e il dittatore libico, o guida della rivoluzione, sicuramente spingeranno il capo di stato italiano ad ospitare l'amico in terra italiana, senza consultare gli elettori.


Se veramente tale situazione si dovesse presentare, avremo la conferma che in Italia la democrazia è finita il 14 Dicembre, dopo la compra - vendita di voti per salvare Berlusconi, e che siamo in una situazione di non politica nella quale il Presidente usa lo Stato Italiano per i suoi scopi personali. Inoltre, una democrazia non dovrebbe MAI sostenere una dittatura.


English Version.

giovedì 27 gennaio 2011

Sguardi cittadini 2

Un uomo al telefono che cammina nervosamente sul marciapiede. L'orientale sbatte il tappeto con un'asta di ferro facendo un rumore sordo. La polvere si sprigiona e si sparge su tutto il terrazzo e anche, in parte, finisce sulla testa dell'uomo.


Macchine che sembrano seguire un preciso copione, ogni cinque una mette la freccia e si inserisce nell'incrocio e aspetta il suo turno per passare. Un autobus dell'ATM, giallo, che rallenta il traffico. Seguito da tre macchine, blu, grigia e azzurra.


L'orientale è sparito, ma torna presto con una scopa. Uomini che camminano sul marciapiede ed intralciano la camminata nervosa, che continua anche dopo la telefonata. Gente che attraversa la strada senza rispettare alcuna segnaletica con la pretesa di raggiungere l'altro capo.


L'uomo se ne va, forse irritato o forse soddisfatto. L'orientale butta la polvere in sacchetto azzurro che poi porta in casa. La gente è sparita. Solo le auto continuano imperterrite a passare senza alcuna sosta.

mercoledì 26 gennaio 2011

Sguardi cittadini

Una donna che cammina, i capelli biondi, gli occhi verdi, il seno prosperoso, ma nascosto. Gonna inguinale senza leggings in pieno inverno. Il freddo percepito dai passanti anche per lei, nonostante riscaldati dall'eccitazione momentanea.


Uomini di entrambi i sessi che camminano verso direzioni quasi ignote per chi li sta ad osservare, ben conosciute, a quanto pare, per loro che hanno un passo deciso. Sembrano non vedere nulla se non una linea disegnata nella loro mente che ne delinea il percorso da seguire, come ogni mattina, come ogni giorno della lunga settimana lavorativa.


Auto e metallo che navigano in un mare di catrame caldo e puzzolente delimitate da confini non immaginari, ma ben definiti da una sostanza chimica di apparente colore bianco chiamata "vernice".


Palazzi alti fino al cielo cupo, a volte, nel tentativo, pare, di respirare un po' di ossigeno purificato dagli scarichi di mezzi che non hanno nulla a che fare con la natura del mondo sul quale essi pretendono di coesistere con i loro creatori, che ormai non ne possono più fare a meno, come degli adolescenti che hanno appena scoperto il sesso o i pompini.


Il tutto condito da dei rettangoli di carta elaborata e colorata, con colori particolari, e stampati da pochi uffici sparsi nel mondo detto civile. Uomini che cercano di appropriarsi di questa carta e disposti a compiere qualunque azione.


Carta che non brucia se convertita in impulsi elettrici, ritenuti di maggior valore della carta stessa, anche se scritta con del vero inchiostro.

lunedì 10 gennaio 2011

Il regno di Shalonay...

...si trova in un'altura, troppo alta per essere attaccato e troppo bassa perché nevicasse.

Nel regno di Shalonay tutti sono sempre felici, la tristezza è quasi sconosciuta. Il Re di Shalonay è un bravo Re, in grado di donare felicità senza sprecare l'oro. L'oro si che è ben costudito, nel regno di Shalonay.

Ogni anno, verso estate, i regni confinanti cercano di attaccare il regno di Shalonay, ma nessuno è mai riuscito ad oltrepassare le mura. Tutti vorrebbero rubare la felicità del regno, ma nessuno sa come fare. Quando il regno viene attaccato la popolazione diventa triste, per convincere i nemici che la felicità non esiste, anche se questo non era vero.

Il regno di Shalonay era un posto tranquillo, fino a che il Leccapiedi non decise di impadronirsi dell'oro e del segreto della felicità.

lunedì 3 gennaio 2011

Anno nuovo...

...vita nuova, almeno questo si dice.

Sta di fatto che è iniziato il secondo decennio del nuovo millennio, anche se in Italia le cose non sembrano molto cambiate dall'inizio dell'ultimo decennio del vecchio millennio.


La politica fa rabbrividire e gli italiani cercano la disperata apparizione in tv come se fosse il loro scopo di vita, come Vasco ci racconta in una canzone del 94. 

Quando inizieremo a cambiare veramente?