mercoledì 2 novembre 2011

Teniamoci stretta questa sedia

Sia mai che in Italia qualcuno si lasci sfuggire la propria comoda seggiolina.

I politici nostrani passano la loro vita legislativa nel tentativo di mantenere salda la propria poltrona in Parlamento o in qualunque altra posizione di rilievo tra ministeri e Governo. Il problema dei nostri politici è che la poltrona non la tengono per occuparla, ma solo per lo stipendio.

Che sorpresa!

Si perché, considerando che leggi (quelle poche che ancora approvano) vengono decise e discusse in commissione e considerando che ormai ai discorsi del premier partecipano solo i suoi del partito. Qual è il risultato? Poltrone occupate spiritualmente.

Ma la cosa che più stupisce e fa incazzare è l'arroganza con cui i politici italiani non vogliono lasciare il proprio posto, magari a persone con idee più costruttive e con la voglia di cambiare. Sia mai perdere la preziosa poltrona. 


Il tempo passa e Roma si popola di finti buonisti con il solo scopo di percepire un lauto stipendio denso di privilegi ingiustificati.

L'Italia va a rotoli, siamo vicini al 7% di interesse dei titoli di Stato (la soglia del non ritorno imposta dal Sole 24 Ore, se si raggiunge la Grecia ci accoglie a braccia aperte nella sua isola di fallimento), ma il Governo continua a non far nulla.

Il Governo potrebbe:

- dimettersi, ma non lo fa' perché così lascerebbe strada ai pericolosi comunisti;
- attuare misure correttive e tempestive (ascoltando la BCE), non ne parliamo altrimenti rischiamo di dover tagliare gli stipendi anche ai politici;
- attuare una seria manovra, che non tagli solamente, ma che contribuisca a rilanciare il paese partendo dai giovani, sbagliato perché i giovani sono tutti comunisti.

Insomma, la situazione è quella che è. Meglio pensare a chi invitare a Villa Certosa o a come prendere in giro gli Italiani,

Per fortuna che Napolitano si sta svegliando dal letargo.

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