mercoledì 16 novembre 2011

Monti al Governo


Berlusconi si è dimesso, Napolitano ha scelto Monti e il nuovo Governo ha giurato al Quirinale. L'Italia è stata protagonista di un'ottima prova. Ha dato una risposta immediata e certa ai mercati e al mondo.

Applausi.

Ogni italiano dovrebbe essere fiero di una risposta così celere ed adeguata, ma allo stesso tempo dovremmo imparare a comportarci sempre come in questa anomala settimana politica. Nei Ministeri ci vorrebbero più tecnici e meno politici. In parlamento persone più interessate al bene comune e non ai propri interessi personali.

Ma la realtà è diversa ed è inutile continuare a lamentarsi. Infatti, Monti non ha iniziato il suo mandato con un elenco di errori compiuti nelle precedenti legislazioni, ma ha iniziato subito con proposte e parlando del futuro.

Monti sarà un uomo critico per il futuro del nostro paese, della nostra economia e delle nostre vite. Saranno anni di sacrifici, ma anche anni di consapevolezza.

Chi non vuole Monti come Presidente del Consiglio è perché teme le drastiche misure che prenderà. Ma l'Italia va salvata e a tutti tocca far del proprio.

Buon lavoro Prof. Monti!

mercoledì 9 novembre 2011

Berlusconi annuncia le dimissioni

Ieri sera è arrivata la notizia tanto attesa dopo undici mesi di agonia politica ed economica: l'annuncio di Berlusconi dell'intenzione di dimettersi.

Berlusconi annuncia, ma non si dimette. Da la sua parola che dopo il patto di stabilità lascerà il suo posto di Presidente del Consiglio. Usa una promessa, ma i mercati non gli credono. Sarà perché l'ultima persona a cui Berlusconi ha promesso qualcosa fu Gheddafi?

Sta di fatto che oggi le borse hanno fatto un'altalena pericolosa per l'economia italiana, mentre Berlusconi ha già iniziato la sua campagna elettorale con la scusa di annunciare in televisione le sue dimissioni, infatti ha già iniziato a parlare di Alfano come suo successore.

I mercati, quando Ferrara annunciò le dimissioni di Berlusconi, risposero bene lunedì mattina. Il problema, che ha anche compreso Napolitano, è che i mercati non credono alle parole di Berlusconi. Per questo motivo il Presidente della Repubblica ha assicurato di velocizzare i tempi per l'approvazione del patto di stabilità, per poi partire con le consultazioni per un nuovo Governo.

Vedremo come andrà a finire.

mercoledì 2 novembre 2011

Teniamoci stretta questa sedia

Sia mai che in Italia qualcuno si lasci sfuggire la propria comoda seggiolina.

I politici nostrani passano la loro vita legislativa nel tentativo di mantenere salda la propria poltrona in Parlamento o in qualunque altra posizione di rilievo tra ministeri e Governo. Il problema dei nostri politici è che la poltrona non la tengono per occuparla, ma solo per lo stipendio.

Che sorpresa!

Si perché, considerando che leggi (quelle poche che ancora approvano) vengono decise e discusse in commissione e considerando che ormai ai discorsi del premier partecipano solo i suoi del partito. Qual è il risultato? Poltrone occupate spiritualmente.

Ma la cosa che più stupisce e fa incazzare è l'arroganza con cui i politici italiani non vogliono lasciare il proprio posto, magari a persone con idee più costruttive e con la voglia di cambiare. Sia mai perdere la preziosa poltrona. 


Il tempo passa e Roma si popola di finti buonisti con il solo scopo di percepire un lauto stipendio denso di privilegi ingiustificati.

L'Italia va a rotoli, siamo vicini al 7% di interesse dei titoli di Stato (la soglia del non ritorno imposta dal Sole 24 Ore, se si raggiunge la Grecia ci accoglie a braccia aperte nella sua isola di fallimento), ma il Governo continua a non far nulla.

Il Governo potrebbe:

- dimettersi, ma non lo fa' perché così lascerebbe strada ai pericolosi comunisti;
- attuare misure correttive e tempestive (ascoltando la BCE), non ne parliamo altrimenti rischiamo di dover tagliare gli stipendi anche ai politici;
- attuare una seria manovra, che non tagli solamente, ma che contribuisca a rilanciare il paese partendo dai giovani, sbagliato perché i giovani sono tutti comunisti.

Insomma, la situazione è quella che è. Meglio pensare a chi invitare a Villa Certosa o a come prendere in giro gli Italiani,

Per fortuna che Napolitano si sta svegliando dal letargo.