martedì 10 aprile 2012

Troppi aiuti statali provocano solo danni

La Cina è un potenza economica spinta da un massiccio intervento statale nelle politiche di finanziamento e di gestione delle aziende locali. Lo stato permette di realizzare investimenti a costo zero e di conseguenza di innovare senza impegni seri da parte delle società, fornendo un vantaggio indiscutibile sul mercato globale. Infatti, l'economia cinese è tra le migliori al mondo e lo è diventato negli ultimi dieci anni.

La positività di queste azioni del Governo, che in apparenza sembrerebbero la soluzione alla crisi globale poiché gli investimenti permettono di creare nuovi posti di lavoro, termina nel momento in cui tali azioni rappresentano degli eccessi non giustificati. L'esempio eclatante sono le strutture delle Olimpiadi del 2008, si parla di soli quattro anni fa', che sono in parte abbandonate e inutilizzate.

Per la Cina le ultime olimpiadi hanno rappresentato una spinta economica ragguardevole, le nuove struttura hanno creato lavoro come il turismo emergente. Ma, a differenza del turismo, l'edilizia deve essere in qualche modo utilizzata per essere ammortizzata e non creare dei danni sociali e ambientali.

Le struttura abbandonate sono uno spettacolo triste e un segno del fallimento di una politica economica che mira a realizzare azioni di breve periodo che generino occupazione e apparenti introiti, ma nel tempo si dimostrano come investimenti mal calibrati creando danni (in questo caso ambientali) e costi aggiuntivi. L'occupazione non viene riallocata, poiché una volta terminate le opere gli operai non hanno più lavoro, e le struttura se non sfruttate con un progetto adeguato finiscono per essere edifici abbandonati e i posti di lavoro potenziali che potrebbero creare sono da considerarsi persi.

La Cina sta iniziando a pagare errori relativamente ad investimenti poco oculati e a gestioni approssimative di ingenti capitali. Tali conseguenze negative potrebbero inficiare la fiorente economia orientale con pesanti ricadute sull'economia globale e sull'occupazione.

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